La storia del sistema catastale svizzero
Già nel 17. secolo si allestivano piani delle decime per finalità fiscali. Nella fugace Repubblica Elvetica nacque per la prima volta attorno al 1800 a livello politico l’idea di una misurazione catastale a estensione nazionale. Le relative basi giuridiche sono state create nel 1912. Questo segna anche il passaggio da un catasto fiscale a un catasto legale. Da allora, il sistema catastale svizzero è stato caratterizzato da libertà di metodi, digitalizzazione ed estensioni. Oggi non serve solo a garantire la proprietà fondiaria, ma crea anche geodati affidabili che possono essere utilizzati in molteplici modi diversi.
1650–1840: Gli inizi del sistema catastale svizzero
I primi piani catastali sono utilizzati a fini fiscali. Fino alla metà del XIX secolo, i rilevamenti differiscono da Cantone a Cantone.
1841–1923: Dal concordato dei geometri alla misurazione catastale federale
La misurazione ufficiale, organizzata a livello cantonale, diventa un compito comune della Confederazione e dei Cantoni con l'obiettivo di garantire la proprietà fondiaria.
Dal 1920: Con la libertà metodologica verso una misurazione ufficiale che copre tutto il territorio svizzero
Lo sviluppo tecnologico porta alla libertà metodologica e alla digitalizzazione della misurazione ufficiale. La copertura dell'intero territorio sarà raggiunta grazie al programma di misurazione su scala nazionale.
Dal 1993: Nuove basi per il sistema catastale
Con le nuove norme giuridiche per la misurazione ufficiale, i dati di quest’ultima diventano dati di georeferenziazione: per la garanzia della proprietà fondiaria e per molte altre applicazioni.
Dal 2014: Ampliamento del sistema catastale svizzero
Oltre alla misurazione ufficiale, al registro fondiario e al Catasto RDPP, il sistema catastale svizzero sarà ampliato con l’aggiunta di un catasto delle condotte.